L’Importanza delle Espressioni nella Lingua dei Segni

La lingua dei segni, inclusa la lingua dei segni italiana (LIS) , è un linguaggio visivo, spaziale e corporeo, in cui la comunicazione è molto più di una serie di gesti delle mani. Una delle caratteristiche più distintive della lingua dei segni è che la maggior parte del significato non risiede nelle mani, ma nel viso e nel corpo . I segnali non manuali, ovvero le espressioni facciali, la mimica, i movimenti oculari, la postura e i movimenti della testa, svolgono un ruolo fondamentale nel garantire che ciò che viene detto sia accurato, comprensibile ed emotivamente autentico.

In questo articolo dettagliato spiegheremo perché le espressioni facciali sono così importanti nel linguaggio dei segni, come influenzano la grammatica, il significato, la qualità della comunicazione e perché impararle è essenziale per acquisire una vera competenza linguistica.

1. Il ruolo grammaticale delle espressioni facciali

Nelle lingue dei segni, le espressioni facciali non si limitano a trasmettere emozioni: svolgono anche una funzione grammaticale . In molti casi, senza espressioni facciali, una frase sarebbe semplicemente errata o incomprensibile. Ecco alcuni esempi:

  • Domande: per le domande a cui si risponde “sì-no” è tipico alzare un sopracciglio, mentre per le domande di approfondimento è naturale aggrottare la fronte.
  • Negazione: le costruzioni negative sono spesso accompagnate da movimenti della testa o del viso.
  • Messa a fuoco ed enfasi: l’intensità del viso indica quali parti vengono evidenziate.
  • Strutture condizionali, frasi complesse: una leggera inclinazione della testa di lato o un movimento su/giù indicano una proposizione subordinata.

La grammatica, quindi, non può essere separata dal volto: la mano è solo una parte della frase , ma il significato è costituito dall’uso coordinato dell’intero corpo.

2. La mimica come elemento significativo

Le lingue dei segni sono iconiche, ma anche astratte. Le espressioni facciali spesso sfumano o modificano completamente la parola espressa attraverso i gesti delle mani. Ad esempio:

  • Lo stesso segno può significare “grande” , “enorme” o “enorme” , a seconda esclusivamente dell’intensità della mimica.
  • Un segnale può essere amichevole o minaccioso a seconda di come usiamo i nostri occhi.
  • L’ironia, il sarcasmo, la sorpresa o il dubbio si esprimono principalmente sul viso, non sulle mani.

Nel linguaggio dei segni, le espressioni facciali sono unità portatrici di significato verbale , senza il quale la comunicazione sarebbe spesso fuorviante o incompleta.

3. L’autenticità della comunicazione visiva

Per le persone udenti, l’intonazione, il tono della voce e l’intonazione trasmettono emozioni. Nella lingua dei segni, questo ruolo è svolto dal viso e dal corpo. Se qualcuno usa un’espressione eccessivamente rigida, la sua comunicazione:

  • innaturale,
  • senza emozioni,
  • difficile da interpretare,
  • spesso “robotico”.

Una buona comunicazione nella lingua dei segni è dinamica, ricca di espressioni facciali e l’intensità dell’espressione riflette l’intento. Questo è particolarmente importante nelle comunità sorde, poiché le interazioni sociali si basano sul contatto visivo, sull’attenzione e sulla presenza emotiva.

4. Segnali non manuali e competenza culturale

La lingua dei segni non è solo una lingua, è anche una cultura. L’uso delle espressioni facciali segue in parte le regole culturali:

  • quando e come stabilire un contatto visivo,
  • quanto intense dovrebbero essere le espressioni facciali,
  • come mostrare cortesia o rispetto,
  • quali movimenti indicano moderazione o esagerazione.

Per chi impara la LIS, non è sufficiente avere una conoscenza lessicale dei segni: è necessario anche comprendere lo stile comunicativo della comunità dei sordi , che è spesso molto più diretto, visivo ed espressivo rispetto alla sua controparte nella lingua parlata.

5. Perché è difficile imparare la mimica?

I principianti spesso commettono l’errore di concentrarsi sui segnali delle mani, trascurando quelli del viso. Le ragioni sono diverse:

  • Le persone udenti non sono abituate a usare consapevolmente la mimica come elemento grammaticale.
  • Molte persone si vergognano perché trovano la gesticolazione troppo “teatrale”.
  • L’attenzione visiva deve essere divisa: mani, viso, corpo. All’inizio è difficile.

I buoni corsi di lingua dei segni pongono sempre grande enfasi sulla pratica separata dei segni non manuali , poiché ciò è essenziale per una comunicazione fluente.

6. Come si possono sviluppare le espressioni facciali?

Alcuni metodi efficaci:

  1. Esercitarsi davanti allo specchio aiuta a prendere consapevolezza delle espressioni facciali.
  2. Dopo aver visto i video in lingua dei segni nativa , l’input visivo è fondamentale.
  3. Esercizi pedagogici di teatro : allenamento dei muscoli facciali, delle emozioni e dell’intensità.
  4. Ripetizione di frasi LIS in diverse varianti emozionali.
  5. Feedback da un insegnante madrelingua della lingua dei segni che correggerà gli errori più impercettibili.

Uno degli aspetti chiave di una buona comunicazione è che le espressioni facciali non devono essere forzate: devono apparire naturali.

Le espressioni facciali e i segnali non manuali non sono un’aggiunta alla lingua dei segni, ma una parte integrante ed essenziale di essa . Il significato, la grammatica, le emozioni e la qualità della comunicazione dipendono in larga misura da come utilizziamo il nostro viso e il nostro corpo.

Chiunque voglia veramente padroneggiare la LIS deve imparare ad avere fiducia nell’espressione visiva e a padroneggiare la mimica naturale e ricca che è alla base della comunicazione nelle comunità dei sordi.